sabato 29 novembre 2014

SCUOLE A CONFRONTO

Interessante operazione della Fondazione Agnelli con la piattaforma "Eduscopio". Vengono messe a confronto scuole simili e limitrofe mediante l'analisi dei risultati degli studenti iscritti all'università. Potrebbe essere un'ipotesi concreta per valutare il lavoro svolto dalle scuole superiori.
Foto: pixabay.com


No alle medaglie, sì al confronto fra istituti simili così “Big data” è vincente

di Riccardo Luna

Dopo il tentativo fallito del 2011 anche il governo ci riprova con “un format di autovalutazione”

Il 27 dicembre 2011 il ministro dell’Istruzione del governo Monti, il professor Francesco Profumo, firmò una circolare alla quale teneva molto: si chiamava “scuola in chiaro — diffusione online dei dati delle singole istituzioni scolastiche”.
Puntava a rendere finalmente trasparente e confrontabile la qualità di ciascuna scuola con il duplice obiettivo di aiutare la scelta dei genitori degli studenti al momento delle iscrizioni e di fissare dei miglioramenti misurabili per i docenti. Il 12 gennaio del 2012 il portale venne messo in Rete: era progettato e disegnato piuttosto male ma non è per questo che naufragò. Naufragò perché affidava il caricamento dei dati alle scuole che avrebbero dovuto quindi volontariamente mettersi a nudo ed esporsi a confronti e giudizi. Va detto che a volte i numeri non dicono tutto di una scuola e che i paragoni andrebbero fatti solo fra istituti simili: un dato di abbandoni alto in una scuola della periferia del sud, non tiene conto delle difficili condizioni sociali e quindi magari dei miglioramenti.
Ma se invece i dati vengono pesati e raccontati la trasparenza è il primo passo di una scuola che assume su di sé l’impegno di migliorare continuamente l’offerta formativa con i (pochi) mezzi a disposizione. Perché alcuni ci riescono ed altri no? Non si tratta di dare medagliette (i professori, e ce ne sono tanti, che stanno riuscendo a fare miracoli didattici ogni giorno non le cercano; si accontentano di un grazie). Il punto è: ci sono modelli che possiamo copiare? Solo così si migliora: osservando, misurando, comparando e se del caso imitando.
Della “scuola in chiaro” di Profumo resta un link sulla homepage del sito web del ministero che porta ad una serie di pagine praticamente abbandonate. In questo senso l’operazione trasparenza lanciata dalla Fondazione Agnelli con Eduscopio è una rivoluzione: la piattaforma è ben progettata ed è molto usabile anche per chi non è esperto. E l’idea di collegare la base dati dei voti degli studenti universitari con le scuole secondarie di provenienza è una brillante operazione di “big data” per avere degli indicatori che hanno molto senso.
Ma la cosa migliore a mio avviso è la cautela con cui i dati vengono presentati: non esistono classifiche nazionali, che non hanno senso; i confronti invece vengono fatti solo fra simili e limitrofi. Ci saranno polemiche? Inevitabile. Sono possibili miglioramenti? Non c’è dubbio. Ma la strada è questa. Come dimostra il fatto che proprio l’altro ieri il ministro Giannini abbia lanciato “il format per il rapporto di autovalutazione delle scuole”: attraverso 49 indicatori le scuole sono invitate a riflettere su se stesse e migliorarsi. A luglio i risultati online. Erano 15 anni che se ne parlava.

da "La Repubblica" del 29/11/2014
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